L’installazione di impianti di allarme e videosorveglianza per la casa rientra nella tipologia di lavori per i quali è possibile ottenere una detrazione fiscale al 50%
Cosa comprende il Bonus Sicurezza
La detrazione riguarda «interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi».
Per “atti illeciti” si intendono quelli penalmente illeciti: per esempio, furto, aggressione, sequestro di persona e ogni altro reato la cui realizzazione comporti la lesione di diritti giuridicamente protetti. In questi casi, la detrazione è applicabile unicamente alle spese sostenute per realizzare interventi sugli immobili.
Non rientra nell’agevolazione, per esempio, il contratto stipulato con un istituto di vigilanza.
A titolo esemplificativo, rientrano tra queste misure:
- apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline
- impianti di videocontrollo
- installazione di rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti
- apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini
Modalità e tempistiche
Se, ad esempio, la spesa per un impianto di allarme è di 2.000 €, l’agevolazione va valutata sul 50%, ovvero 1.000 €.
La norma prevede che l’agevolazione sia divisa in 10 anni.
Quindi dividendo la somma di 1.000 per 10, otteniamo 100 € ogni anno da detrarre nella dichiarazione dei redditi.
Chi può usufruirne
L’agevolazione spetta non soltanto ai proprietari degli immobili ma anche:
- proprietari dell’immobile
- titolari di un diritto reale di godimento
- locatari o comodatari
- familiare convivente: il coniuge, il componente dell’unione civile, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado.
- coniuge separato qualora assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
- convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato.
Come ottenere la detrazione
Per accedere alle agevolazioni è necessario effettuare il pagamento tramite bonifico parlante per ristrutturazione edilizia da cui risultino:
- causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986)
- codice fiscale del beneficiario della detrazione
- codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
Iva ridotta
Per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio è possibile usufruire dell’aliquota
Iva ridotta al 10% che si applica sulla differenza tra il valore complessivo della prestazione e quello dei beni stessi.