Quando si installano sistemi di videosorveglianza per tutelare l’abitazione da possibili irruzioni di terze persone che possono rappresentare un pericolo per chi ci vive, bisogna prestare molta attenzione all’aspetto normativo relativo alla privacy.
Molte persone decidono di installare videocamere e microfoni senza conoscere le norme di base sulla riservatezza dei dati, imbattendosi, inconsapevolmente, in violazioni della privacy.
I sistemi di videosorveglianza possono essere utilizzati per uso privato e domestico, oppure, installati in negozi, zone commerciali, cantieri, zone riservate e in altri luoghi dove occorre un monitoraggio costante per ragioni di sicurezza.
Consigliamo sempre di far riferimento alla normativa specifica che tiene conto anche del luogo in cui viene posizionato il sistema di videosorveglianza e della relativa tutela delle persone coinvolte all’interno dell’ambiente.
Di seguito, ci soffermiamo su alcune delle regole fondamentali da rispettare, dando risposta alle domande più frequenti.
Installazione sistemi di videosorveglianza: quali regole?
Quando si installano sistemi di videosorveglianza è necessario rispettare la disciplina in materia di protezione dei dati personali, le norme civili e penali per interferenza illecita nella vita privata e quelle in materia di controllo a distanza dei lavoratori.
Qualsiasi attività di videosorveglianza deve essere condotta in conformità con il cosiddetto principio di minimizzazione dei dati e con le norme sulla protezione dei dati, che comprendono la scelta dei metodi di ripresa e l’ubicazione delle telecamere.
Inoltre, i dati trattati non devono mai essere utilizzati per finalità diverse da quelle perseguite. Per approfondire, consigliamo la lettura delle Linee guida 3/2019 sul trattamento dei dati personali attraverso dispositivi video del Comitato Europeo per la protezione dei dati (EDPB), in cui è inclusa anche la videosorveglianza.
Serve l’autorizzazione del Garante per l’installazione delle videocamere?
No, non serve autorizzazione.
Secondo il principio di responsabilizzazione dell’articolo 5, paragrafo 2 del GDPR, spetta al titolare del trattamento (privato, società o ente pubblico) valutare la proporzionalità e la liceità del trattamento, tenendo conto del contesto e dello scopo del trattamento, nonché dei rischi per i diritti e le libertà delle persone fisiche.
Bisogna informare le persone della presenza delle telecamere?
Si. Le persone devono essere correttamente informate di star accedendo a un’area videosorvegliata, anche in caso di eventi pubblici come concerti e manifestazioni sportive, indipendentemente se si tratta di soggetti pubblici o privati.
Come informare gli interessati?
È possibile informare tramite un modello semplificato, come un semplice cartello.
Questo deve contenere diverse informazioni, tra cui il responsabile del trattamento dei dati, le finalità perseguite e i tempi di conservazione delle immagini.
Il modello si può adattare alle esigenze, ad esempio, alla presenza di numerose telecamere, all’area da sorvegliare e alla modalità di ripresa.
L’informativa deve essere sempre ben visibile, va collocata prima della zona videosorvegliata. Non è necessario indicare dove sono posizionate le telecamere, a patto che siano ben esplicitate le zone ed il contesto della sorveglianza.
Inoltre, l’informativa deve rimandare a un testo completo con gli elementi contenuti nell’articolo 13 del Regolamento e le istruzioni per trovarlo.
Per quanto tempo possono essere conservate le immagini registrate?
Il regolamento UE 2016/679 (GDPR) stabilisce un tempo di conservazione dei dati personali: i dati personali sono trattati per un tempo non superiore a quello necessario per le finalità per le quali sono raccolti e, in ogni caso, secondo i criteri temporali stabiliti dalle leggi e dai regolamenti applicabili.
Il principio di responsabilità prevede che spetti al responsabile del trattamento determinare il periodo di conservazione, tenendo conto del contesto, delle finalità e dei rischi connessi al trattamento dei dati personali. Questo a meno che specifiche disposizioni di legge non stabiliscano specifici periodi di conservazione.
Generalmente, i sistemi di videosorveglianza vengono installati per la sicurezza e protezione del patrimonio. I danni si possono rilevare entro 1 o 2 giorni, inoltre, tenendo conto dei principi di minimizzazione dei dati e limiti di conservazione, devono essere cancellati dopo pochi giorni, possibilmente con meccanismi automatizzati.
Più è lungo il periodo di conservazione (72 ore in poi), più sarà necessario argomentare la necessità di conservazione e lo scopo.
Esempio: il titolare di un piccolo negozio si accorgerebbe di eventuali effrazioni o atti vandalici il giorno stesso dell’evento, quindi presumibilmente entro le 24 ore. La chiusura per ferie o semplicemente nei weekend potrebbe giustificare un periodo più prolungato per la conservazione delle immagini.
Prolungamento conservazione immagini, quando è possibile?
Quando è necessario, il proprietario delle immagini può estendere il periodo di tempo in cui conserva le immagini.
Può avvenire, ad esempio, in risposta a una richiesta della polizia giudiziaria o dell’autorità giudiziaria per delle indagini investigative in corso.
Sanzioni per violazioni videosorveglianza
Chi non rispetta le normative sulla corretta installazione dei sistemi di videosorveglianza è soggetto a delle sanzioni. La maggior parte degli adempimenti fanno parte della seconda classe sanzionatoria del GDPR, in cui è prevista un’ammenda che può arrivare anche a cifre considerevoli (violazione dei principi di necessità, finalità, proporzionalità e mancata o sbagliata informativa.
Inoltre, l’articolo 167 del Codice della Privacy sul trattamento illecito dei dati, prevede sanzioni penali e amministrative pecuniarie, anche congiunte.
Ci sono casi in cui la normativa del GDPR non si applica?
Si. La normativa in materia di protezione dati non si applica nel caso di registrazioni ad alta quota, a condizione che non consentano di identificare le persone né direttamente nè indirettamente. Non si applica nel caso di fotocamere false o nei casi di videocamere integrate nelle automobili per fornire assistenza al parcheggio.
Inoltre ai sensi dell’articolo 2, paragrafo 2, lettera c), il trattamento di dati personali da parte di una persona fisica nel corso di un’attività a carattere esclusivamente personale o domestico, che può anche includere attività online, esula dall’ambito di applicazione del RGPD (3).
Quali sono le regole da rispettare in ambito personale o domestico?
Di seguito, ci soffermiamo su alcune delle regole fondamentali da rispettare in ambito personale o domestico, rispondendo alle domande più frequenti.
Installazione di sistemi di videosorveglianza in ambito domestico
Le persone fisiche che installano sistemi di videosorveglianza devono rispettare la disciplina in materia di protezione dei dati personali, nonché le norme civili e penali per interferenza illecita nella vita privata (art. 615-bis c.p.).
In linea generale, quando si installa un sistema di videosorveglianza, qualunque sia il luogo in cui avviene l’installazione, valgono le norme sulla privacy e sul trattamento dei dati del Garante.
Vi è una però una «deroga relativa alle attività a carattere domestico».
Tale deroga «comprende unicamente le attività che rientrano nell’ambito della vita privata o familiare dei singoli».
Non vi rientrano il caso del trattamento di dati personali consistente nella loro pubblicazione su Internet, in modo da rendere tali dati accessibili ad un numero indefinito di persone, né tantomeno il caso in cui la registrazione e la conservazione di dati personali si estende «anche se solo parzialmente, allo spazio pubblico, e pertanto è dirett[o] verso l’esterno della sfera privata della persona che procede al trattamento dei dati con tale modalità».
Esempio: Qualcuno sorveglia e registra il proprio giardino.
La proprietà è recintata e soltanto il titolare del trattamento e la sua famiglia entrano regolarmente in giardino. Questo caso rientrerebbe nella deroga relativa alle attività a carattere domestico, a condizione che la videosorveglianza non si estenda, neppure parzialmente, a uno spazio pubblico o a una proprietà confinanti.
Serve l’autorizzazione del Garante per l’installazione delle videocamere in ambito personale o domestico?
No. Le persone fisiche possono, nell’ambito dell’attività di carattere personale o domestico, attivare sistemi di videosorveglianza a tutela della sicurezza di persone o beni senza alcuna autorizzazione, purchè nel rispetto di alcune semplici regole che vedremo qui di seguito.
Le persone fisiche possono installare sistemi di videosorveglianza per scopi esclusivamente personali e monitoraggio di proprietà privata?
Sì. È possibile installare telecamere nella proprietà, assicurandosi che l’angolo di visuale delle riprese non interferisca illecitamente nella vita privata altrui o comunque rispetti i soli spazi di propria esclusiva pertinenza, escludendo altro tipo di registrazioni in aree comuni.
Inoltre, al soggetto privato è sempre vietato effettuare registrazioni di pubblico passaggio e aree pubbliche.
Nel caso in cui, per tutelare adeguatamente la sicurezza propria e dei propri beni, sia inevitabile riprendere parzialmente anche aree di terzi, devono essere adottate misure tecniche per oscurare le porzioni di immagini che eccedono la propria pertinenza.
Esempio: Telecamere di videosorveglianza installate all’esterno che registrano il giardino privato, delimitato da una recinzione e a cui accedono regolarmente solo la famiglia e il titolare del trattamento.
Questo esempio rientrerebbe nella deroga relativa alle attività a carattere domestico, a condizione che non siano oggetto di ripresa, neppure in parte, aree aperte al pubblico (strade pubbliche o aree di pubblico passaggio) o proprietà confinanti.
È lecito installare telecamere di sorveglianza domestica, ovvero le cosiddette smart cam?
Si, installare telecamere all’interno della propria abitazione è lecito e rientra in quei casi di esclusione dell’ambito di applicazione del Regolamento.
Tuttavia, eventuali collaboratori domestici devono essere a conoscenza della presenza delle telecamere.
Inoltre, bisogna evitare l’attività di monitoraggio all’interno di ambienti che violano la dignità della persona (bagno) e proteggere i dati ottenuti tramite Smart Cam con appositi sistemi di sicurezza ed evitarne la diffusione.

Data la complessità della materia, prima di acquistare e installare delle telecamere di videosorveglianza, è bene confrontarsi con professionisti preparati in grado di consigliare la soluzione ottimale.
Prenota una consulenza personalizzata con un nostro agente in modo semplice e veloce compilando il modulo online qui oppure chiamando al numero 0871 551244.